Proiezione video e motion graphic realizzate per il Teatro Sociale di Bergamo in occasione del Festival Danza Estate.
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Introduzione
Il fulcro del progetto è una reinterpretazione di Coppélia, ou la Fille aux Yeux d’Email, balletto classico tratto dal libretto di Charles Nuitter e Arthur Saint-lèon e presentato nel 1870 all’Opera di Parigi. È incentrato sulla figura del Dr. Coppelius, rappresentazione a metà tra il matto e lo scienziato, ricercatore impegnato a trasferire la vita da un corpo a una bambola di ceramica (fatto che, nel racconto, è reso possibile grazie ad un equivoco, ad uno scambio di persona,e perciò risulta agli occhi dello spettatore un’illusione).
Concept
Lo scopo del progetto era recuperare una concezione di cinema come artificio, messa in scena, trucco, gioco percettivo, che trova le sue radici nelle lanterne magiche e dalle sperimentazioni cineottiche degli illusionisti di fine XIX secolo. In questo modo lo spettatore non è costretto ad un processo di fruizione passivo, ma si trova a dialogare continuamente con le immagini.
Illusioni
I limiti dello spazio di proiezione coincidono con i limiti dello spazio filmico per la maggior parte della durata del corto. La percezione spaziale è protagonista del corto stesso, dove i movimenti della ballerina sono stati pensati insieme ai movimenti camera, il montaggio e la postproduzione, in modo che fosse la somma dei tre linguaggi a dare un balletto come risultante, una video-danza, e non il solo linguaggio del corpo, che resta comunque centrale in tutto il corto.
Musica
Musica e immagini si muovono seguendo il medesimo sviluppo, condividono le stesse strutture narrative: dal rumore iniziale la traccia sfuma in suono, poi in melodia. Da questa una progressiva manipolazione, nel finale, si ritorna lentamente allo stato di iniziale confusione, un brusio indistinto.